L’équipe di Omnes si prefigge di mantenere standard di qualità elevati per quanto riguarda la cura del disagio psicologico delle persone che si rivolgono al Centro. Dal nostro punto di vista ciò non può prescindere dalla comprensione profonda delle problematiche che caratterizzano la nostra utenza.

Per questo è stato messo a punto un processo psicodiagnostico che comprende i primi colloqui clinici, la somministrazione di test standardizzati e validati a livello internazionale, le riunioni d’équipe settimanali e uno strutturato monitoraggio del lavoro clinico nel tempo.

Lo scopo finale è quello di modellare il miglior trattamento possibile sulla base dell’unicità del paziente che si ha di fronte, e di valutare la bontà del lavoro svolto. Il processo diagnostico consente di accelerare la comprensione delle problematiche del paziente e del suo modo di pensare a se stesso e agli altri.

La riservatezza dei dati del paziente è sempre garantita durante tutte le fasi.

I primi colloqui clinici avvengono con il proprio terapeuta di riferimento e costituiscono l’asse portante del lavoro di psicoterapia poiché permettono una prima definizione di una alleanza tesa ad aiutare il paziente.  A livello diagnostico, questi sono come “l’ago della bussola”, indicano la direzione che si sta seguendo lungo il percorso intrapreso, integrando le informazioni raccolte dai test con la storia portata dal paziente e il suo punto di vista sulle proprie difficoltà e risorse. 

I test psicodiagnostici sono costituiti da una serie di domande che riguardano diversi aspetti della vita del paziente, che nello specifico permettono allo psicoterapeuta di valutare i sintomi riportati dal paziente ma anche il suo funzionamento psicologico e il suo mondo interno.

Questi test si possono compilare autonomamente e talvolta anche in presenza del terapeuta. Un esempio di domanda è “Mi apro molto con le persone” a cui viene chiesto di indicare un punteggio su una scala di valori (0 = Per nulla, 1 = Un poco, 2 = Moderatamente, 3 = Abbastanza, 4 = Estremamente).

Poiché si tratta di strumenti standardizzati, ci saranno domande più affini alle problematiche del paziente e altre meno pertinenti, ma tutte contribuiscono ad aiutare il lavoro clinico e accrescere la comprensione del paziente da parte dello psicoterapeuta.

La riunione d’équipe è il cuore pulsante dell’attività clinica a cui tutti i professionisti del centro sono tenuti a partecipare. In questa sede vengono discussi e valutati in una prospettiva neutrale e rispettosa, tutti gli elementi raccolti attraverso i precedenti passaggi, vengono formulate ipotesi cliniche secondo i più recenti manuali di comprensione diagnostica e fornite indicazioni utili al terapeuta per il lavoro con il paziente. Quanto emerso in équipe potrà essere condiviso con il paziente per essere oggetto di discussione.

Il monitoraggio si riferisce alla rivalutazione dell’equilibrio tra le difficoltà che il paziente incontra e le risorse che via via riesce a mettere in campo durante il percorso terapeutico.

Sono previsti dei momenti specifici in cui terapeuta e paziente valutano il lavoro svolto e lo adattano sulla base delle esigenze e delle necessità che nel tempo possono emergere.